Storia: Grande Storia dell'Europa - 3° sulla genesi del pensiero che ha portato alla nostra civiltà. . era diffusa la consuetudine di rivolgersi ad un ampio pubblico con insegnamenti essoterici, manifesti, e di , nascosti ai più. L'aristocratico Pitagora aborriva infatti l'idea di democrazia, anche solo come principio di condivisione delle conoscenze. Il problema fu che quando si scoprirono verità che scompigliarono l'ordine descritto dai grandi maestri, queste . Il primo caso fu la scoperta, fra i , come ad esempio il rapporto tra la diagonale di un quadrato e uno dei suoi lati, che conduce a un valore (radice quadrata di 2) chenon è espresso da un numero intero e quindi "perfetto", ma da un numero con una serie infinita di cifre dopo la virgola; quindi, il caso che poteva mettere in discussione la perfezione della visione pitagorica, poteva essere . Altro caso fu il bizzarro movimento dei pianeti nella volta celeste. Probabilmente a proporre un modello comprensibile e caratterizzato da un moto "perfetto" del movimento degli astri, con la nozione di sfere cristalline, quindi solide e trasparenti, concentriche, una dentro l'altra, che trasportavano nella loro rotazione attorno alla Terra, immobile al centro del cosmo, in successione, la Luna, poi il Sole, Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno e da ultima la sfera delle stelle fisse che ruotava però nel senso opposto, come suggerito dall'osservazione dei moti planetari e delle stelle. Riteneva inoltre, giustamente, che la luce mostrata dalla Luna fosse luce riflessa dal Sole. Ariane gli fu accanto e gli prese la mano: sì, pensò. e che il contatto con lui le faceva sempre battere il cuore. . Avete notato che la Pasqua (altra celebrazione piu' semita che altro, camuffata da simbologie "ariane", fatta di sacrifici di sangue al loro dio). . superate le controversie ariane e. La seguente tabella mostrerà nelle prime due colonne la differenza di datazione della festività pasquale tra i. Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di palermo. Carlo Pastena IntroduzIone alla storIa della sCrIttura Palermo regione siciliana assessorato dei beni. Infine, per Platone erano assolutamente indiscutibili gli assiomi pitagorici: 1° la (il cerchio era la figura geometrica che maggiormente racchiudeva i caratteri della perfezione) e 2° l' della loro velocità. Le concezioni astronomiche di Platone erano . Platone era tuttavia molto preoccupato di e le variazioni di velocità che venivano riscontrate nei moti planetari. Quindi, anche questa informazione fu nascosta e riservata agli addetti, agli iniziati, che erano. Di questa esortazione è testimone lo storico della scienza Eudemo da Rodi, secondo cui Platone propose agli astronomi " .. Tolomeo lavorò molto su questo aspetto del problema e, come altri prima di lui, elaborò le sue spiegazioni sul fenomeno. PDF generato attraverso il toolkit opensource ''mwlib''. Per maggiori informazioni, vedi [[http:// http://code.pediapress.com/]]. Kelly - I simboli di fede della chiesa antica.pdf - Ebook download as PDF File (.pdf), Text File (.txt) or read book online. 280000 parole - Ebook download as Text File (.txt), PDF File (.pdf) or read book online. . è possibile individuare nel settore che si allunga ad est le case di più antica datazione, attribuibili ai primi secoli del Basso Medioevo;. E' buffo constatare che mentre di Platone si dice: "grande fu il contributo di Platone all'astronomia perchè fu l'oggetto dell'astronomia nei secoli successivi", di Tolomeo si dica: ".. XVIII e XIX ha individuato in Tolomeo il capro espiatorio contro il quale dirigere il proprio risentimento per il cammino erroneo percorso dalla scienza astronomica per più di milleduecento anni." propedeutici ad un'eventuale illuminazione da parte degli adepti, o iniziati, sia da attribuire ad unadel mondo da parte degli insegnanti.: le verità sono esoteriche, nascoste e tali devono rimanere, poiché solo gli eletti meritano di capirle. Probabilmente l'idea diffusa dei sapienti era che . Aggiungerei anche che le della massa potessero essere sfruttate per ottenere atteggiamenti e comportamenti favorevoli attraverso un adeguato ., o Hermes Trimegistos, secondo la tradizione identificabile con la divinità egiziana Thot, colui che portò la scrittura fra le genti, è attribuita la compilazione della : "È vero senza errore e menzogna, è certo e verissimo. Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per compiere i miracoli della Cosa- Una (unica). Come tutte le cose sono sempre state e venute dall'Uno, per mediazione dell’Uno, così tutte le cose nacquero da questa Cosa Unica per adattamento. Il Sole ne è il padre, la Luna ne è la madre, il Vento l’ha portata nel suo ventre, la Terra è la sua nutrice. Il padre di tutto, il Telesma di tutto il mondo è qui. La sua potenza è illimitata se viene convertita in terra. Separerai la Terra dal Fuoco, il Sottile dal Denso, delicatamente, con grande cura. Ascende dalla terra al cielo e ridiscende in terra raccogliendo le forze delle cose superiori ed inferiori. Tu avrai così la gloria di tutto il mondo e fuggirà da te ogni oscurità. Qui consiste la Forza forte di ogni Forza, perché vincerà tutto quel che è sottile e penetrerà tutto quello che è solido. Così fu creato il mondo. Da ciò deriveranno innumerevoli adattamenti mirabili il cui segreto sta tutto qui. Pertanto io fui chiamato Ermete Trismegisto, (dal greco Τρισμέγιστος «tre. Filosofia di tutto il mondo. Ciò che dissi sull’opera del Sole è perfetto e completo."(Ermete Trismegisto,"Tavola Smeraldina"). E' fondamentale rendersi conto che per gli antichi, ciò che era, di conseguenza l'impatto che ebbero queste considerazioni, a prima (e anche a seconda) vista piuttosto arcane, fu di portata epocale. Da http: //www. riflessioni. Secondo i principi dell’Ermetismo, tutte le cose derivano da una Causa Prima o Unica Virtù, che si differenzia in miriadi di forme, che rappresentano la manifestazione, nell’Universo visibile, della capacità plastica di una materia eterea, primordiale, eterna, dalla quale scaturiscono gli elementi e che gli antichi iniziati chiamarono Etere, sostanza astrale o Quintessenza. Tutto nell’Universo può essere ricondotto all’unità perché, oltre la molteplicità delle forme visibili, non vi è che un Unico Principio, in grado di differenziarsi all’infinito e di riassorbirsi, riconvertendosi in pura essenza e potenzialità. Nelle migliaia di mondi che animano lo spazio infinito, nelle forme armoniose della Natura, come nel corpo dell’uomo, si ripete costantemente la stessa legge, che è legge unitaria perché sottesa dall’esplicazione di una Forza Unica e intelligente, eternamente in azione in quanto al di là di ogni umano concetto di relativo e temporale. La strada che porta alla comprensione dell’essenza dell’uomo passa dunque attraverso l’unitarietà dei fenomeni naturali e, quindi, della sublimazione del molteplice nell’unità sintetica dell’Unica Virtù. Nei tempi antichi esisteva una comprensione delle leggi naturali molto più grande di quella odierna. Gli dei dell’antico Egitto o dell’Olimpo Greco- Romano non furono che figure simboliche, rappresentanti forze naturali colte in varie fasi del processo di creazione e dissoluzione delle forme visibili, le cui epopee o cicli epici celavano la spiegazione di fenomeni complessi, di segreti non altrimenti raffigurabili per menti semplici e poco avvezze ad elaborazioni astratte, ma straordinariamente sensibili alle suggestioni di immagini antropomorfe che riproducevano, in chiave misterica, le gesta di eroi e dei umanizzati. Il Cristianesimo distrusse gran parte dei tesori della tradizione religiosa, segnando come eresiache le antiche dottrine sacerdotali e trasformando l’uomo, re della terra, nel suddito di un Dio orientale il cui insegnamento, come torrente in piena, corrose la psicologia e la morale di una civiltà decadente, sovvertendo gli antichi valori della vita e sostituendo, all’ideale sublime dell’uomo divinizzato e dominatore della Natura, la concezione di un Dio assurdo che, in cambio di un’ipotetica felicità in una dimensione eterna, pretendeva un’esistenza di rinunce, di sofferenze e di dolore. Quando i successori di Pietro eressero la Chiesa di Cristo sulle macerie dell’Impero Romano, sembrò che anche gli antichi insegnamenti misterici andassero perduti, sepolti sotto il peso intollerabile dei dogmi, liquefatti dal fuoco corrompente dei roghi e dall’intolleranza dei Papi, profanati dall’odio e dal cieco furore di preti psicopatici e ignoranti; mentre l’Europa, fulcro dell’antica civiltà, sprofondava nelle caligini oscure dell’ignoranza e della superstizione. Tuttavia, nel tentativo di creare una liturgia della Chiesa, molti riti e simbolismi pagani, indicanti le verità eterne, vennero introdotti nel Rituale Romano, mentre l’insegnamento esoterico, trasmesso da pochi Maestri, veniva reso incomprensibile tranne per coloro che vennero giudicati degni. Nacque cosi l’Alchimia, che non si proponeva di risolvere un problema chimico bensì spirituale, anche se gli sperimentatori, avidi di ricchezze, ne fraintesero il senso dell’enunciato fondamentale, cercando di convertire il vile piombo in oro, ma obliando che il piombo di cui si parlava non era che la mente dell’uomo; mentre l’oro alchemico non era quello convertibile in moneta sonante, ma l’oro dell’Intelligenza Mercuriale privata di ogni impurità metallica, ovvero del pensiero corrotto da influenze emotive, psicologiche e sensoriali. I postulati della Scienza Alchemica erano. E poiché, come ho detto, l’Universo è Uno (Materia e Spirito), deriva che la legge trasmutatoria alchemica dal meno perfetto al più perfetto deve potersi applicare sia in alto che in basso, sia nel campo spirituale che materiale, sia nella chimica dei fenomeni terrestri che nell’iperchimica delle trasmutazioni animiche. Di qui i due triangoli intrecciati del Sigillo di Salomone, che nasconde, in un simbolo apparentemente semplice, un arcano divino di valore universale. Esiste dunque nell’essere umano un’essenza sconosciuta, capace di penetrare tutte le cose, di trasformarsi plasticamente in ogni corpo, espandendosi all’infinito o contraendosi sino all’infinitesimo dell’atomo. Un nucleo originario di sostanza eterea allo stato radiante, vibrante, intelligente, eterna, fondamento dell’essere umano, che gli antichi ermetisti definirono Unica Virtù o Causa Prima (vedi: la Tavola Smeraldina di Ermete Trismegisto), perché da essa tutte le cose discendono e per essa tutti i prodigi si compiono. Nel Macrocosmo (o Universo) essi la identificarono col Sole, simbolo del Dio misterioso e inconoscibile, forza maschia, attiva e generante, che gli antichi egizi venerarono come Amùn e che inonda la terra coi suoi raggi benefici, animando gli esseri viventi nei tre regni della Natura.
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August 2017
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